Come usare la fotografia a scuola per raccontare un viaggio d’istruzione
Uno degli aspetti più gratificanti del mio lavoro con Case di Fotografia è accompagnare i docenti nelle fasi di sviluppo e attuazione di progetti che riguardano il linguaggio fotografico. Le consulenze individuali rappresentano un modo concreto per sostenere il lavoro di tanti insegnanti motivati che desiderano acquisire competenze tecniche e familiarità con gli strumenti digitali per svolgere un’attività fotografica nella propria classe.
L’attività svolta con la professoressa Giuseppina Zara è sicuramente una delle più soddisfacenti dell’ultimo anno scolastico.
Giuseppina Zara insegna italiano e storia nell’Istituto Comprensivo Imondi-Romagnoli di Fabriano; ci siamo conosciute alcuni anni fa durante un corso di formazione dedicato al diario delle emozioni, tenuto da me per La tecnica della scuola.
Dopo questa prima esperienza online abbiamo avuto l’occasione di lavorare insieme in presenza e realizzare con la sua classe un’audioguida tattile hi-Storia, che rappresenta il Complesso del Buon Gesù, nel centro storico di Fabriano.
Qui puoi trovare maggiori informazioni sui laboratori hi-Storia, dedicati alla valorizzazione del patrimonio culturale attraverso la fabbricazione digitale.
Raccontare un viaggio d’istruzione
Quest’anno Giuseppina ha deciso di approfondire il linguaggio fotografico e di preparare degli esercizi pratici in vista del viaggio d’istruzione a Urbino, che ha coinvolto due classi seconde.
Studenti e studentesse hanno raccontato i momenti più importanti della giornata utilizzando la fotocamera dello smartphone. In questo scatto possiamo vedere il risultato finale: la mostra fotografica allestita a scuola come momento conclusivo dell’attività didattica per presentare il lavoro svolto alle famiglie.
Ora facciamo un passo indietro per capire com’è nato questo progetto!
Lezioni di smartphone photography
A gennaio Giuseppina ha seguito con me delle lezioni in streaming per apprendere le basi della smartphone photography.
Cosa intendiamo con questo termine?
La smartphone photography si riferisce allo strumento che più di ogni altro usiamo più volte nell’arco della giornata e teniamo costantemente in tasca: il telefono.
I modelli di smartphone degli ultimi anni consentono di scattare foto di buona qualità, anche in condizione di luce scarsa o con soggetti molto distanti da noi, grazie all’introduzione di un comparto lenti più performante.
Molte persone che si avvicinano per la prima volta alla fotografia mobile pensano che scattare sia così immediato da non richiedere particolari competenze tecniche. Tuttavia, è importante sottolineare che la maggior parte dei modelli offre un menu che va ben oltre il semplice pulsante di scatto, offrendo una vasta gamma di opzioni e funzionalità da esplorare.
Vale la pena conoscere le potenzialità del proprio strumento!
Ho accompagnato Giuseppina in un percorso dedicato alla tecnica fotografica e all‘interpretazione delle immagini. Settimana dopo settimana abbiamo sperimentato la gestione della messa a fuoco e della temperatura colore, le panoramiche, i tempi di scatto lenti e l’autoscatto.
Queste sono alcune delle funzionalità che possiamo mettere in pratica in un corso di smartphone photography!
La fase di sperimentazione è fondamentale per poter guidare successivamente i ragazzi e le ragazze negli esercizi pratici.
Per tutta la durata del corso Giuseppina ha tenuto un diario fotografico del quotidiano, di cui vi mostro alcune pagine. Si tratta di un esercizio davvero utile, che propongo in tutti i corsi di tecnica e cultura fotografica. È un’occasione per allenare lo sguardo quotidianamente e tener traccia di abitudini, incontri, dettagli che catturano la nostra attenzione ed emozioni.
Dallo storyboard al viaggio d’istruzione
Nella seconda parte del corso ci siamo concentrate sulla preparazione dell’’esercizio fotografico da svolgere durante il viaggio d’istruzione.
Guardare le foto ricordo scattate da ragazzi e ragazze in gita è un bel momento di condivisione, ma senza una pianificazione a monte può risultare difficile per il docente selezionare delle foto significative della giornata.
Per questo motivo ho consegnato a Giuseppina una scheda di progettazione da compilare insieme alla sua classe. Studenti e studentesse hanno individuato i momenti importanti del viaggio – la partenza con l’autobus, le visite guidate, il giro per il centro storico, il rientro a casa – e preparato lo storyboard, immaginando le foto da scattare, sulla base di quanto scritto nella scheda di progettazione.
Qualche giorno prima della partenza, abbiamo preparato un questionario per la consegna delle fotografie. Google Moduli è perfetto per gestire questa fase del lavoro: in pochi minuti studenti e studentesse possono caricare le foto a loro assegnate, direttamente dallo smartphone.
La fase di editing, ossia la selezione, la svolgo solitamente con Adobe Bridge, un software professionale che mi consente di applicare etichette e valutazioni alle singole foto e creare la sequenza definitiva.
L’alternativa gratuita da usare a scuola è Google Drive: proiettando sulla LIM le fotografie si possono coinvolgere facilmente gli studenti chiedendo loro di selezionare le foto definitive per la mostra.
Come realizzare una mostra fotografica a scuola
Ho dedicato le ultime lezioni con Giuseppina alla preparazione della mostra in cui esporre le fotografie scattate durante il viaggio d’istruzione.
Chi insegna a scuola sa bene che non è facile trovare una parete libera a disposizione in cui appendere i lavori degli studenti!
Dopo un’attenta ricerca, abbiamo individuato uno spazio sufficientemente ampio per esporre le 40 fotografie selezionate.
Abbiamo progettato l’allestimento della mostra fotografica con Canva; ho creato un template, che riproduce la parete in scala 1:10, in cui disporre le fotografie e i contenuti testuali.
Questa soluzione è ottima per coinvolgere le classi nell’allestimento: basta osservare lo schema per disporre le foto nella sequenza corretta e lasciare uno spazio adeguato tra una stampa e l’altra.
Inoltre, compilando il template, è possibile calcolare le dimensioni di stampa delle fotografie e preparare facilmente i file da mandare in tipografia.
La docente ha infine realizzato delle prove di stampa per scegliere la carta fotografica più adatta e valutare l’inserimento di una cornice bianca.
Successivamente abbiamo raccolto approfondimenti video e audio registrati da ragazze e ragazzi; i contenuti sul Palazzo Ducale di Urbino e il Museo del Balì sono stati associati ai QR code, stampati e inseriti nell’allestimento, in corrispondenza delle fotografie che descrivono i luoghi visitati.
La fase di preparazione si è conclusa con l’acquisto di un visore VR per esplorare gli spazi del palazzo ducale di Urbino. In questo progetto, abbiamo optato per l’utilizzo di contenuti preesistenti per la realtà virtuale e aumentata disponibili online. Tuttavia, nel contesto di un laboratorio didattico della durata di 30 ore, è possibile sviluppare nuovi contenuti coinvolgendo attivamente le classi in tutto il processo.
Eccoci tornati al punto di partenza, con la mostra allestita e le classi soddisfatte del lavoro svolto!
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